Ceci n’est pas une pipe_Crack

Questo momento di confronto parte da una diffusa osservazione sul territorio nazionale, l’aumento dell’uso della cocaina fumata. Per le Unità di strada e si servizi a bassa soglia di accesso si genera la necessità di dotarsi di risorse e strumenti teorici e pratici per fornire risposte coerenti con le trasformazioni (e quindi le esigenze) spesso repentine dei territori di intervento. Dotarsi di strumenti e materiali coerenti agli interventi è una prerogativa su cui non è possibile arretrare. Questa attenzione al rispetto del proprio mandato non è un vezzo, strumenti di rdd aggiornati non possono essere considerati gadget di promozione del servizio, ma al contrario presidi fondamentali nel contribuire al non peggioramento dello stato di salute delle persone, calmierando e monitorando le necessità di cura con abbassamento delle spese sanitarie, costituire un aggancio relazionale, la possibilità di leggere le traiettorie dei consumi e le fluttuazioni del mercato di sostanze illegali sul proprio territorio. Il Crack non rappresenta certamente un fenomeno nuovo (è presente in Italia da almeno 30 anni) ed è il caso che conferma il paradigma italiano sulle sostanze.  

La rete può esprimere una risposta efficace rispetto all’insorgere di comportamenti a rischio o rispetto a fenomeni nuovi o ri-emergenti, ma non è sufficiente. Il sistema sanitario nazionale, che negli anni ha esternalizzato e delegato al privato, a causa di tagli e scelte sistematiche al fine di continuare a garantire la fornitura di servizi e monitoraggio dei territori, non è ad oggi in grado di stare al passo rispetto alle esigenze descritte e garantire il necessario supporto.  I periodi di depressione economica e sociale producono maggiore marginalità e un’esponenziale crescita dei soggetti deboli. 

Il sistema che adduce motivazioni di budget rispetto a fenomeni riguardanti le sostanze dimostra la sua inefficienza; se insorge una problematica su un territorio bisogna essere in grado di rispondere in maniera tempestiva e sinergica, ed è anche grazie alle letture che vengono portare dai consumatori e da chi opera in contesti di strada che si riuscirebbe a intervenire in maniera complessiva. Non serve ricordare come le caratteristiche intrinseche al lavoro di bassa soglia abbiano anche un carattere predittivo, ma la macchina e i suoi meccanismi portano a lavorare nell’emergenza. 

La rdd è un LIVELLO ESSENZIALE DI ASSISTENZA. Non è possibile dover ancora, nel quotidiano, essere messi nella posizione di dimostrare che la prevenzione e la rdd funzionano!

Luca Censi e Katia Orlandini (Unità di Prossimità Reggio Emilia) 

Valentina Mancuso (DROP IN di Alessandria)

Introduce e coordina: Marta Sofia (Coordinamento ITARdD)